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    LA NOSTRA STORIA

    Pergine Spettacolo Aperto nasce nel 1976 come prima realtà culturale a inventare un palcoscenico estivo in Trentino e a ospitarvi i grandi nomi del teatro e della musica. Il comitato nasce dal “basso”, su base volontaristica, ed ha sempre mantenuto un legame diretto con la propria comunità di riferimento, nell’intento di promuoverne la crescita culturale e sociale.
    Negli anni ’80 Pergine Spettacolo Aperto cambia la sua formula organizzativa e da comitato organizzatore di eventi estivi nel 1981 passa ufficialmente ad associazione culturale.
    Dal 2007 l’associazione è uno dei soggetti qualificati convenzionati con la Provincia Autonoma di Trento, che sostiene le realtà di maggior rilevanza sul territorio provinciale.

    IL FESTIVAL

    LA NASCITA

    La prima edizione di Pergine Spettacolo Aperto, il più antico e longevo festival del Trentino, risale al 1976 e nasce su iniziativa di tre associazioni culturali cittadine: il Comitato Turistico Locale, il Comitato Dama in Costume e gli Amici della Musica e del Teatro. L’obiettivo era quello di creare un programma di spettacoli che facesse da cornice alla partita di Dama vivente in costume, manifestazione tradizionale allestita nella piazza municipale di Pergine. Un esordio apparentemente occasionale che però ha dato vita a un festival solido, longevo e radicato nel territorio.

    GLI SVILUPPI

    Le prime edizioni del festival sono state definite “pioneristiche” da più di uno dei fondatori. Negli anni ’76, ’77 e ‘78 le rappresentazioni si svolgevano nella piazza del Municipio, per l’occasione trasformata in un vero e proprio piccolo teatro. Da subito la mancanza di infrastrutture adeguate è stato uno dei problemi fondamentali per la tipologia di attività che il festival desiderava organizzare e proporre. In risposta alla crescente domanda di consumo culturale di quegli anni, nel 1979 fu realizzato il teatro all’aperto, ispirato all’architettura del Teatro Romano di Verona. La nascita di uno spazio dedicato portò due importanti risultati: la possibilità di proporre una programmazione più ricca e la possibilità di ricorrere all’autofinanziamento in aggiunta ai contributi pubblici. Ed è quanto accade negli anni ’80, quando Pergine Spettacolo Aperto cambia la sua formula organizzativa e da comitato organizzatore nel 1981 passa ufficialmente ad associazione, affidando la guida del nuovo corso a Marco Bernardi, il primo direttore artistico nella storia del festival, incarico che il giovane regista manterrà fino al 1993. La caratteristica multiforme è da allora una peculiarità dalla conduzione del festival.

    IL FESTIVAL — LABORATORIO

    A metà degli anni ’90 la parabola di crescita che ha portato successo, numeri, riconoscibilità al festival ben oltre i confini regionali ha raggiunto l’apice e Pergine Spettacolo Aperto entra in una fase di maturità. Il carattere generalista e poliedrico non è più sufficiente, anzi trasforma quello che prima era un punto di forza del festival in un elemento che ne segna la perdita d’identità. L’offerta di spettacoli è sempre di alta qualità, ma spesso si ricorre alla proposta di nomi di richiamo, in risposta a meccanismi di mercato piuttosto che a una ricerca innovativa.
    I soci di Pergine Spettacolo Aperto comprendono il momento delicato e decidono di seguire una nuova strada. L’edizione del 1999 certifica la svolta e la nuova missione si concretizza in un modello originale: il festival-laboratorio. Ci si affida in questa nuova stagione alla coppia formata da Juan Lombana, che assume il ruolo di direttore musicale, e Leonardo Cantelli, nominato direttore artistico-organizzativo.

    La formula è semplice e originale allo stesso tempo. Pergine Spettacolo Aperto si specializza nella formazione e nella produzione, secondo una linea orientata inizialmente all’attività musicale (concertistica, lirica) e successivamente all’interazione possibile fra musica, teatro e danza. Dalla stagione 1999 a quella del 2005 le produzioni dei laboratori Pergine Spettacolo Aperto sono ventinove. La coppia Lombana-Cantelli termina il suo mandato nel 2004. L’anno successivo la direzione artistica è affidata a Juan Lombana e a Mimma Gallina. Nel 2006 si aggiunge Cristina Pietrantonio e la “direzione” si trasforma in una “commissione” artistica.

    LA CITTÀ DEI MATTI: L’ARTE DI ESSERE FUORI

    Con questo slogan si inaugura il nuovo corso di Pergine Spettacolo Aperto. Nel 2007 la direzione artistica viene affidata a Cristina Pietrantonio, che lavora sul riposizionamento del festival e sulla realizzazione di un programma in grado di offrire proposte culturali innovative e che possiedano nel contempo un grado elevato di appeal nei confronti del pubblico. La riconquista del territorio avviene occupando l’ex manicomio, uno spazio “scomodo” nella storia della città. Il nuovo ruolo che Pergine Spettacolo Aperto sceglie per il festival è quello di farsi medium, tramite, per rendere viva la memoria di questo luogo e far sì che il passato riemerga e interagisca con il presente. Ciò avviene in due modi: con la proposta di spettacoli multidisciplinari connessi ai temi della devianza, del disagio, della marginalità e più ampiamente caratterizzati da una creatività dai confini indefinibili e con la riappropriazione e rilettura degli spazi dell’ex Ospedale Psichiatrico. Produzioni e coproduzioni, laboratori e azioni di sostegno e promozione per giovani artisti sono gli elementi principali di una formula che fa da ponte tra il passato e il futuro di un festival poliedrico che, dopo trentacinque anni, affronta nuovamente una fase di trasformazione e di crescita.

    PERGINE FESTIVAL OGGI | IL RITORNO ALLA COMUNITÀ E LO SGUARDO INTERNAZIONALE

    Punto di riferimento per lo spettacolo dal vivo e per le pratiche performative sperimentali e di ricerca, Pergine Festival trae oggi la sua linfa vitale dal luogo che lo ospita, in costante dialogo con la comunità e gli spazi del paesaggio urbano. Il festival con la direzione artistica di Carla Esperanza Tommasini è centro propulsore di nuove creatività legate ad ambiti disciplinari diversi e a modalità di produzione e linguaggi espressivi innovativi. Ogni anno viene dato un particolare sostegno agli artisti, ai collettivi e alle compagnie emergenti. Il festival è inoltre proiettato all’internazionale e coltiva intensi scambi culturali e artistici in tutta Europa. Pergine Festival è partner di due progetti europei a larga scala: Stronger Peripheries: a southern coalition (con un focus sulle comunità, le periferie e le produzioni partecipative) e (UN)COMMON SPACES del network IN SITU (con focus sulla creazione per lo spazio pubblico).
    Nel 2023 assume Babilonia Teatri (Enrico Castellani e Valeria Raimondi) la direzione artistica del Festival. “Immaginare un festival per noi significa creare un’opera artistica. Significa mettersi in dialogo con la sua storia e col suo territorio per provare allo stesso tempo a dargli voce e ad esserne elemento di stimolo e di crescita. Vorremmo creare un festival in cui accogliere insieme artisti e pubblico, per metterne il teatro al centro e farne luogo di incontro e di scontro: di scambio reciproco. Un festival che sappia accostare, sovrapporre e intersecare linguaggi, generazioni e tradizioni diverse”.