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    Performing Arts Generation 2021: l’urban edition

    Lo spazio pubblico al centro della seconda edizione di Performing Arts Generation, percorso di formazione e mentoring per artisti under 35.

    Lo spazio pubblico è il luogo della comunità e della collettività, fatto di volumi pieni e spazi aperti che giustapponendosi creano geometrie urbane e forme insediative.

    Lo spazio pubblico è il luogo del fermento (economico, civico, culturale, politico), del tempo libero, dello scambio.

    Lo spazio pubblico è il luogo della definizione di identità plurali e mutevoli, condivise e inclusive, dello stimolo alle relazionali e ai confronti aperti.

    Soprattutto nel contesto contemporaneo, che vede la proliferazione di mondi virtuali e di spazi privati ibridi, lo spazio pubblico è chiamato ad assumere accezioni e funzioni nuove ed essenziali.

    In questo scenario, che significato assume la creazione artistica per lo spazio pubblico? Quale ruolo ha il lavoro dell’artista? Di quali strumenti si deve dotare chi ricerca e lavora in questo ambiente? Quali gli approcci per pensare e sviluppare le proprie progettualità nello spazio pubblico?

    PERFORMING ARTS GENERATION sarà una fucina di idee, un’occasione di indagine delle buone pratiche, di studio sul campo, il tutto in conversazione con i professionisti del settore. Cinque gli incontri, di cui quattro con formula webinar e uno sul campo, con formula fieldwork.

    La formazione sarà curata e coordinata da Carla Esperanza Tommasini, direttrice artistica di Pergine Festival, e Chiara Organtini, collaboratrice di Santarcangelo Festival e WpZimmer (BE). Si inizia il 14 aprile, introducendo i partecipanti alle tematiche, alla storia e alle estetiche della creazione nello spazio pubblico, con la presentazione del caso studio “Bolzanism Museum”, progetto di Campomarzio, Cooperativa 19 e Teatro Cristallo. Si prosegue il 17 aprile con una giornata di lavoro sul campo a Pergine Valsugana. Mercoledì 21 aprile, si torna in webinar per parlare di dialogo artistico con il luogo ed esaminare 3 casi studio: “Macinante”, “Via S. Pietro 4” e “Stanze’’, con ospite Paolo Giorgio del Circolo Bergman. Il 28 aprile si parlerà di esperienza e partecipazione con il pubblico: toccherà ad Andrea de Magistris del collettivo Dynamis presentare i casi studio “2115” e “Y – La variabile del calcio”. Il 5 maggio, infine, il percorso si conclude discutendo del dialogo artistico con il luogo, in compagnia di Elisabetta Consonni, coreografa, vincitrice del bando Open Creazione Contemporanea 2019 con la realizzazione di “Ti voglio un bene pubblico”.

    A conclusione del percorso, i partecipanti potranno proporre una propria idea progettuale. Le proposte verranno valutate dai formatori, che selezioneranno due progetti a cui andranno 600 euro come sostegno alla creazione. Tra metà maggio e metà giugno, gli artisti selezionati saranno seguiti dallo staff di Pergine Festival nello sviluppo del proprio progetto e da Lisa Gilardino, curatrice e manager per le arti performative. I progetti, in forma di studio, verranno quindi inseriti nella programmazione della 46° edizione di Pergine Festival, in programma dal 2 al 17 luglio a Pergine Valsugana.